Era il 30 novembre del 1979 quando i Pink Floyd pubblicarono uno degli album di maggior successo della storia della musica. The Wall, undicesimo album in studio della band britannica, è una pietra miliare del rock e, dopo 40 anni, è ancora molto amato ed apprezzato.
“The Wall”, un disco senza tempo
C’è un precedente fondamentale, un precedente che ha piantato le basi dell’album The Wall. Il 6 luglio del 1977 Roger Waters, ai ferri corti con il suo pubblico, sputò in direzione di un fan durante un concerto a Montreal. Un gruppo di spettatori in prima fila infastidì particolarmente il musicista dei Pink Floyd, la cui replica innescò una reazione a catena. Il compositore britannico esigeva dei fan attenti, educati e consapevoli. E, in quell’esatto momento, sentì il bisogno di isolarsi, di costruire un muro insuperabile: una netta divisione tra band e pubblico. Roger Waters prese un pezzo di carta e, mattone dopo mattone, parola dopo parola, iniziò a comporre la sua opera e a raccontare la sua storia. Non lo fece però in prima persona, si inventò un alter ego: Pink.
Pink: la vera essenza di questo meraviglioso album
Il protagonista di questa avventura lunga 26 brani è Pink: un personaggio immaginario basato su Roger Waters e, in parte, su Syd Barrett. Pink è una rockstar con dei seri problemi con il pubblico, traumatizzato dal successo, dipendente dalle droghe e manipolato dai suoi produttori. I suoi disagi infantili, i suoi traumi psicologici (come la morte del padre e l’iperprotettività della mamma), gli insegnanti estremamente severi e i tradimenti della moglie, lo costringono a costruirsi intorno un “muro” psicologico, solido e invalicabile. Alla fine il protagonista arriva alla conclusione che potrà vincere la propria solitudine in un solo modo: esaminando la propria esistenza attraverso un lungo viaggio interiore. Pink, un po’ Waters un po’ Barret, è la vera essenza di questo meraviglioso album.
Roger Waters riversa nell’album tutta la sua rabbia, tutto il suo malessere. E così negli anni, grazie a canzoni indimenticabili come “Comfortably Numb”, “Another Brick In The Wall” ed “Hey You”, il muro innalzato da Waters è diventato il muro di centinaia di milioni di fan.