Molto spesso, una canzone non è soltanto un semplice testo, un insieme di parole. Anzi, la maggior parte delle volte, il brano può nascondere significati profondi e ricchi di messaggi. Da qui partono accuse di messaggi subliminali o molto altro. Talvolta infatti, grazie alla tecnica del backmasking o semplicemente rallentando o velocizzando dei pezzi, si scoprono messaggi nascosti all’interno delle canzoni rock.
La tecnica del Backmasking
Il Backmasking o talvolta backward masking, è una tecnica di registrazione in un cui un suono viene registrato al contrario, svelando dei contenuti nascosti. Il fenomeno esplose presto nel mondo della musica: i Beatles furono i primi ad imbattersi in questa particolare tecnica di registrazione. I Fab Four non furono gli unici a sbizzarrirsi con questa tecnica: dai Queen ai Led Zeppelin fino ad arrivare ai Judas Priest e gli Eagles, furono in molti a seguire la scia della band di Liverpool.
Molti artisti e band heavy metal-hard rock, infatti, iniziarono ad usare la tecnica del backmasking per nascondere frasi “sataniche”, o che comunque inneggiavano all’uso di droghe e alcool. Questa storia, invece, racconta tutt’altro.
I messaggi nascosti dai Prodigal
Circa 40 anni fa i Prodigal, una rock band cristiana, pubblicarono il loro secondo album in studio: “Eletric Eye”. È uscito fuori, poi, che il gruppo americano nascose nel disco un programma informatico scritto in BASIC per Commodore 64. In questo “semplice” programma erano contenute delle informazioni e, per una volta, non si tratta di messaggi satanici, bensì citazioni che vanno da Albert Einstein a Gesù Cristo.
La scoperta, piuttosto insolita, è stata fatta da uno youtuber: il ragazzo è riuscito a registrare l’audio analogico di questo programma trasferendolo direttamente dal vinile dei Prodigal. Successivamente, lo ha riportato sul nastro magnetico di una cassetta, grazie al quale è stato possibile svelarne il contenuto segreto.