Il 31 ottobre del 1975 veniva pubblicato Bohemian Rhapsody: uno dei brani più famosi di Freddie Mercury e soci. Capolavoro, opera d’arte, magnum opus: ormai non ci sono più parole per descrivere questa canzone così bella ed intensa, partorita dalla mente geniale di Farrokh Bulsara. Oggi, per celebrare al meglio l’anniversario del brano, ci concentreremo sui numeri impressionanti di Bohemian Rhapsody.
1 Miliardo di visualizzazioni su youtube
Bohemian Rhapsody anche a distanza di anni, continua a macinare record. Nel 2019, infatti, il video ufficiale dello storico brano dei Queen ha raggiunto un miliardo di visualizzazioni su youtube. Si tratta della seconda canzone rock, dopo November Rain, a raggiungere questo primato così incredibile.
2° videoclip promozionale mai realizzato nella storia
Il video promozionale del brano, pubblicato per la prima volta nel novembre del 1975, è uno dei primi mai realizzati nella storia della musica. Il filmato di Bohemian Rhapsody, sin da subito, ha mostrato la strada giusta per il successo mediatico: il primato, però, appartiene a “Waterloo”, brano composto dagli ABBA nel 1974.
3° più grande successo dei Queen
Bohemian Rhapsody, col passare degli anni, è diventato il cavallo di battaglia della band londinese. Tuttavia, facendo riferimento alla classifica Billboard Hot 100, il brano non è il più grande successo dei Queen. La storica canzone, infatti, non ha mai raggiunto la vetta della Billboard statunitense: ci sono riusciti, invece, Crazy Little Thing Called Love ed Another One Bites the Dust.
4-4 anni, l’eta di Bohemian Rhapsody
Uno dei singoli di maggior successo della band inglese, una pietra miliare del rock, la colonna portante dei Queen: insomma, non ci sono più parole per descrivere Bohemian Rhapsody. Il brano è stato composto 44 anni fa, il 31 Ottobre del 1975.
5, le parti in cui si divide il brano
Bohemian Rhapsody presenta una struttura musicale complessa ed articolata. Il brano è, infatti, composto da 5 parti: un’introduzione cantata a cappella, una ballata che termina con un lungo assolo di Brian May, un frammento d’opera, un passaggio chiaramente hard rock e, infine, un altro segmento in stile ballata.
6 minuti, la durata della canzone
La canzone dei Queen, inizialmente, ebbe qualche problema ad essere pubblicata come singolo e, di conseguenza, ad essere trasmessa in radio. Perché? A causa della sua durata di quasi 6 minuti. All’epoca, infatti, era una durata improponibile per quegli standard: alla fine Kenny Everett, dj ed amico di Freddie, si fece recapitare una copia del brano e iniziò a trasmetterlo di continuo.
7 settimane di intenso lavoro
Bohemian Rhapsody è un successo internazionale e questo, ormai, è risaputo. Ma, come ogni opera d’arte, ha richiesto tempo e duro lavoro. Le registrazioni del brano iniziarono il 24 agosto del ’75 presso il Rockfield Studio, in Galles ed andarono avanti per ben 7 settimane: la canzone fu curata nei minimi dettagli e, alla fine, il risultato è quello che tutti noi conosciamo oggi.
8 e mezzo, come il capolavoro di Fellini
“La felicità consiste nel poter dire la verità senza far mai soffrire nessuno”, recitava Marcello Mastroianni alias Guido Anselmi. Il complesso testo di Bohemian Rhapsody, secondo il biografo dei Queen Lesley-Ann Jones, non è altro che un mezzo utilizzato dal cantante per dichiarare la propria omosessualità: raccontando la verità, senza mai far soffrire nessuno.
9 settimane al vertice delle classifiche
Il singolo, estratto dal quarto album in studio della band “A Night at the Opera”, ottenne sin dal primo momento un successo clamoroso. Il brano, inizialmente, rimase al vertice delle classifiche per 9 settimane: la band riuscì a vendere più di un milione di copie in pochi mesi. Il resto è storia.
10 e lode, voto finale
Bohemian Rhapsody è, senza ombra di dubbio, uno dei miglior brani di tutti i tempi: fonte d’ispirazione per intere generazioni di musicisti. Oggi, non a caso, risulta essere il terzo singolo più venduto di sempre nel Regno Unito. Nel 2000, invece, è stata eletta “canzone del secolo”: Bohemian Rhapsody ha portato i Queen sull’Olimpo della musica e, da quel giorno, vi rimasero per sempre.