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Dal pipistrello mangiato sul palco ai 17 gatti uccisi: tutte le leggende su Ozzy Osbourne

Non c’è dubbio: Ozzy Osbourne è senza dubbio uno degli artisti su cui maggiormente è stata fatta speculazione, dal punto di vista giornalistico, televisivo, radiofonico e chi più ne ha, più ne metta. The Madman è uno degli artisti non soltanto più importanti nel panorama rock e metal mondiale, ma anche uno dei più celebri, a causa di tutto ciò che si è detto e ripetuto su di lui. Tra leggende, realtà, storie fantasiose e altre più realistiche, vi parliamo di tutte le leggende sul cantante britannico. 

Ozzy Osbourne staccò la testa di un pipistrello sul palco

Vale la pena prendere il via con la più conosciuta e celebre tra le leggende su Ozzy Osbourne che, riguardando il cantante britannico, si sono diffuse fino ad assumere caratteri e connotazioni incredibili. La realtà dei fatti sembra quasi essere stata oscurata dalla portata della leggenda, anche se sono stati molteplici i tentativi di ricostruzione di una vicenda che ha indubbiamente fatto la storia.

Nel dettaglio, si parla di quando Ozzy Osbourne staccò la testa di un pipistrello sul palco, durante un suo concerto. Il contesto era quello del concerto a Des Moines, Iowa, nel 1982: un fan lanciò sul palco un pipistrello, vivo o morto che fosse, così come tanti altri avevano fatto con tanti altri oggetti. Ozzy Osbourne, a questo punto, forse allucinato dalle droghe, forse confuso dalle luci del palco, non si rese conto che l’animale era vivo, e decise di addentarlo.

A questo punto, le leggende si dividono tra di loro: per alcuni, l’animale era ancora vivo e semplicemente stordito e, dopo il morso di Ozzy Osbourne, iniziò a dimenarsi per sfuggire alla morsa, prima di trovare la morte. Per altri era già morto, e il cantante dei Sabbath fu ricoverato d’urgenza in ospedale, per evitare che avesse contratto la rabbia o qualche altra malattia.

I 17 gatti uccisi da Ozzy Osbourne

Il rapporto di Ozzy Osbourne con gli animali non dev’essere stato mai semplice, a dimostrazione di tutte quelle leggende sul cantante britannico che si sono sviluppate nel corso degli anni. Che siano queste reali o false non è dato saperlo, ma c’è sicuramente un motivo per cui sono nate e hanno trovato celebrità nel corso di mesi, anni e addirittura decenni.

La leggenda che vi raccontiamo su Ozzy Osbourne parla del cantante britannico che fu ritrovato in casa, dalla sua prima moglie Thelma, completamente vestito di bianco e rintanato sotto un pianoforte. Nulla che fosse estraneo allo stile di Ozzy, se non fosse che il cantante ex Black Sabbath era armato di fucile e coltello sporchi di sangue: aveva ucciso tutti e 17 i gatti presenti nell’abitazione.

Il rapporto di Ozzy Osbourne con altri animali

Ormai è chiaro: che Ozzy Osbourne non sia mai finito sotto il mirino di WWF o altre associazioni animaliste è un miracolo, forse portato avanti da avvocati, che vale la pena essere menzionato. In effetti, il leader dei Black Sabbath è stato protagonista di altre leggende che hanno riguardato animali, come cani, colombe e formiche. 

Vale la pena ricordarsi della testa di una colomba staccata a morsi, durante una riunione con l’emittente televisiva CBS: Ozzy liberò una delle colombe che aveva tra le sue mani e decise di decapitarla, lasciando di stucco l’emittente stessa. E che dire della disgustosa sfida con i Motley Crue, raccontata anche nel biopic The Dirt sulla formazione statunitense? The Madman decise di sniffare formiche, insegnando alla formazione quale fosse il suo stile di vita.

Ozzy Osbourne è un mutante?

L’ultima tra le leggende che riguardano l’ex cantante dei Black Sabbath è quanto mai recente, dal momento che non tantissimo tempo fa sono stati realizzati degli studi che potessero dimostrare perchè Ozzy Osbourne, nonostante una condotta di vita dedita all’eccesso, non sia andato incontro ad una morte che clinicamente potrebbe considerarsi come certa.

Il motivo? Semplice: Ozzy Osbourne è un mutante! Non parliamo di un’immagine mostruosa del personaggio, ma semplicemente di una mutazione genetica che gli ha permesso di resistere così tanto ad alcol, droghe e qualsiasi altra cosa abbia introdotto all’interno del suo organismo. Tra leggenda e realtà, si tratta di un risvolto certamente affascinante.

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