L’unico errore di Animals dei Pink Floyd fu quello di essere stato pubblicato tra 3 dischi grandiosi per la band (e per la musica). Stiamo parlando di The dark side of the moon, Wish you were here e The Wall. Animals venne pubblicato verso la fine di gennaio del 1977 in Europa (in America il 2 febbraio). Perché si tratta di un album fondamentale per la band (e anche per il mondo intero)? Non c’entra solo il lascito artistico di assoluto livello e importanza, ma anche dal punto di vista organizzativo della band stessa.
Concept album
Animals è un vero e proprio concept album, concetto musicale molto caro alla band di Roger Waters e compagni. Il disco esprime una critica piuttosto feroce e incisiva verso le condizioni politiche e sociali della Gran Bretagna degli anni Settanta. Il disco fu un grande cambiamento per la band di Gilmour e co. e portò, all’inizio inconsapevolmente, alla futura nascita dell’album leggendario The Wall.
Copertina
L’immagine della copertina dell’album fu disegnata in origine proprio dal bassista Roger Waters e poi realizzata dal fotografo Storm Thorgerson dello studio Hypgnosis (che aveva già abbondamente collaborato con la band). Il soggetto raffigura la centrale elettrica di Londra Battersea Power Station, in particolare una delle due ciminiere. In mezzo, si può notare un maiale volante (chiamato Algie, chiaro omaggio al romanzo distopico La Fattoria degli Animali di George Orwell, grande ispirazione per la nascita del disco).
I pezzi
Animals nacque da Wish you were here. I pezzi infatti furono creati, in versione molto embrionale, durante il periodo di nascita dell’album precedente. Pezzi quali Dogs e Sheep nascevano dalle ceneri di You Gotta Be Crazy e Raving and Drooling. Come suddetto, l’elemento orwelliano è molto presente: le sheeps (le pecore) rappresentano il popolo che accetta tutto passivamente, mentre i dogs sono i cani, primi arrampicatori sociali.
Sono presenti anche i Pigs (maiali). L’animale è protagonista in 2 canzoni e 1 suite di 11 minuti e mezzo e rappresenta 3 persone diverse. Waters, principale mente del disco, si riferisce al primo ministro inglese James Callaghan, alla lady di ferro Margareth Thatcher e anche a Mary Whitehouse, deputata conservatrice nota per aver considerato i Pink Floyd come fortemente diseducativi.
Contrasti e importanza
La produzione dell’album venne, come al solito, supervisionata dai Pink Floyd stessi, tutti presenti. O meglio, all’inizio furono tutti presenti, ma Roger Waters spinse verso una certa linea. Il disco è noto, oltre che per il suo indubbio valore musicale e compositivo, anche per essere stato motivo di grandi contrasti tra il bassista e il (sottovalutatissimo) tastierista Richard Wright. Il tastierista lascerà poi il gruppo nel 1979.
Un altro elemento fondamentale, anche per i risvolti musicali, è l’atmosfera. L’atmosfera del disco è inquietante, oscura e ai limiti della claustrofobia musicale. Waters ha fortemente voluto questo clima che, nel tempo, è riuscito a vincere il tempo (anche oggi, sembra invecchiato benissimo) e molti critici ritengono che abbia influenzato pesantemente la corrente della new wave.