Il 5 settembre 1946 nasceva uno dei più grandi frontman della storia della musica: Freddie Mercury. Il 24 novembre 1991 purtroppo, vittima delle conseguenze dell’AIDS, ci lasciava, impoverendo il rock di una grande sensibilità e una voce incredibile. Sua madre Jer, deceduta nel 2016, ha raccontato di avere sempre il figlio vicino, come se fosse in realtà sempre vivo. Il ricordo e il testamento (spirituale e musicale) è così forte che la famiglia del cantante (nonostante molti scontri) lo ha sempre amato, anche dopo la morte.
Le origini della famiglia
Come saprete, Freddie Mercury era nato nel centro storico della capitale dell’arcipelago di Zanzibar, al Government Hospital di Stone Town. Nel 1946, Zanzibar era sotto il protettorato britannico e quindi l’influenza inglese era sicuramente presente. La madre Jer e il padre Bomi (insieme all’altra figlia Kashmira) hanno trascorso la giovinezza proprio a Zanzibar fino al 1964. La famiglia si dovette trasferire in Gran Bretagna, quando Freddie aveva 18 anni, a seguito della rivoluzione di Zanzibar e del rischio di insurrezioni popolari. Se avete visto il biopic Bohemian Rhapsody al cinema, potete aver notato alcuni dettagli della casa di gioventù di Farrokh Bulsara, molto legati all’etnia parsi e alla religione zoroastriana.
Il rapporto con la famiglia
La famiglia non era affatto contenta della decisione di Farrokh di cambiare nome e comportarsi in maniera molto “inglese“. Già alla fine della adolescenza, Freddie (ormai si faceva chiamare così da tutti) si era dedicato completamente agli studi d’arte e, soprattutto, al canto e al pianoforte. La madre non era intransigente come il padre, ma all’inizio non sopportava questa decisione del figlio. Essa imparò lentamente ad accettare questa decisione del giovane Bulsara, ben sapendo che, date le qualità del figlio, si sarebbe allontanato. E invece no. A Freddie piaceva tornare spesso a casa e, nonostante qualche scontro “culturale“, ebbe un sostegno importante dalla famiglia, soprattutto negli anni Ottanta, dal punto di vista umano.
Freddie – Jer Bulsara
La madre Jer disse, a seguito della morte del figlio nel 1991: “È stato un giorno molto triste quando è morto nel novembre 1991, ma secondo la nostra religione, quando arriva quel momento, non si può cambiare e va accettato. [Freddie] doveva andare, nessuna madre vorrebbe vedere morire il proprio figlio ma, allo stesso tempo, ha fatto di più per il mondo nella sua breve vita di quanto molte persone potrebbero fare in 100 anni. Sento che Freddie è ancora e sempre con me, è amato in tutto il mondo ma nessuno lo ama quanto sua madre”.