Il mercato delle audiocassette è sempre stato un molto fruttuoso, e insieme ai vinili e CD molti appassionati e collezionisti preferiscono questi formati rispetto ad ascoltare la musica su Spotify o You Tube.
Le fabbriche non producono più da tanto tempo
Nonostante le vendite delle care e vecchie audiocassette negli ultimi anni siano aumentate, il problema è un altro: manca letteralmente la materia prima per costruirle, ovvero l’ossido ferrico il materiale che serve necessariamente per comporre il nastro magnetico su cui la musica viene incisa. I problemi sarebbero due: il primo riguarda gli stabilimenti che si occupano di trovare e lavorare questo prezioso materiale, che da un po’ di tempo sono completamente fermi per ristrutturazioni.
Non si sa quanto durerà questa situazione di stallo ma finché la società a capo di questi stabilimenti non farà qualcosa per cambiare la situazione non saranno più prodotte le audiocassette. Il secondo problema riguarda la vera e propria scarsità di materiale. Ci sarebbe infatti una carenza mondiale di ossido ferrico purificato. Quello disponibile non riesce a coprire la grande richiesta e cosi le società sono costrette a rallentare i lavori e la produzione.
“C’è una carenza mondiale di ossido ferrico purificato, il materiale magnetico utilizzato per produrre i nastri per le registrazioni audio. – ha affermato la National Audio Company la casa produttrice di audiocassette – L’unica fabbrica che raffina l’ossido ferrico è stata in ristrutturazione per tutto il 2019 e, dunque, la National Audio Company quest’anno ha ricevuto solo due tonnellate di questo materiale. Non è a sufficienza per consentirci di far fronte a tutti gli ordini di ogni mese. Di conseguenza, cerchiamo di consegnare i prodotti ai clienti man mano che l’ossido ferrico ci arriva. Al momento stiamo aspettando circa 50 tonnellate di materiale grezzo e ci hanno detto che entro ottobre ne riceveremo 11. Successivamente, tutto dovrebbe riprendere come da programma”.