Il gruppo britannico dei Led Zeppelin, formatosi nel lontano 1968 e scioltosi nel 1980, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. La band, negli anni, più e più volte ha ipotizzato una reunion. Le cose purtroppo non sono andate sempre per il verso giusto.
Le critiche di Robert Plant a Jimmy Page
Robert Plant, nel 2011, parlando di una possibile reunion degli Zeppelin disse: “Nessuno ha più a cuore di me l’idea di poter tornare a lavorare insieme, ma certe cose non si possono forzare. Certa gente entra in un vortice e ci resta per sempre. Ciò che 25-30 anni fa era pura adrenalina e passione, oggi sarebbe solo un teatrino.”
Qualche anno dopo, nel 2014, lo storico frontman dei Led Zeppelin ribadì nuovamente quella che era la sua opinione su Page e su una possibile reunion: “Già è abbastanza difficile ripetere qualcosa fatto un anno fa, figuriamoci un prodotto risalente a circa cinquanta anni fa. Jimmy dovrebbe finirla con certi discorsi e iniziare a pensare di costruire qualcosa di nuovo.“
Insomma: nonostante le “pressioni mediatiche”, la nostalgia dei fan e i continui tentativi di Page, Robert Plant continua ad essere fedele alla sua visione delle cose e alla nuova direzione musicale verso cui è proiettato.
La riposta di Jimmy Page a Robert Plant
Lo storico chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page, in una recente intervista per Uncut, è tornato a parlare di Robert Plant e del suo commento rilasciato nel 2011:
“Un teatrino? Noi? 25 o 30 anni dopo? Assurdo. Certo, in passato sicuramente eravamo un qualcosa di inimitabile, di unico, ma oggi non sarebbe assolutamente un teatrino. Quella era vera musica e lui ne faceva parte tanto quanto noi.” Ha spiegato il chitarrista londinese, che poi ha aggiunto: “Non capisco come si possano dire certe cose. Per Robert sarebbe un teatrino? Beh io di certo non la vedo così.”
Ad ogni modo Jimmy Page, al secolo James Patrick Page, ha voluto evitare l’inizio di una nuova discussione con Plant: “In ogni caso non ho nessuna intenzione di rivolgermi a lui in questo modo, attraverso una rivista. Non credo sia il metodo più giusto.”