Come Keith Moon, come John Bonham. Il 7 settembre 1978 il mondo del rock perdeva uno dei più grandi batteristi di sempre, Keith Moon. Un personaggio incredibile, controverso, che si è spesso confrontato (non tanto tecnicamente, quanto idealmente) con un altro grande batterista morto in circostanze particolari, ossia John Bonham. Vediamo cosa successe quel 7 settembre 1978.
Carattere distruttivo e auto-distruttivo
I fan più sfegatati degli Who se lo ricorderanno bene e non solo per le indubbie capacità. Keith Moon fu una figura così atipica nel mondo del rock da diventare “tipica“. Per quel motivo, non sarebbe sbagliato definire Moon come un batterista poco tecnico e meno abile rispetto ad altri competitors.
Moon basava il suo stile sulla più completa creatività. Il suo suono era molto incisivo, dovuto soprattutto all’uso frequente dei piatti crash, e ciò comportava un groove non lineare. Questo suo spirito creativo si univa ad un carattere estroverso e poco incline a rispettare le regole. Si guadagnò il soprannome di Mad Moon anche per il suo distruggere strumenti durante i concerti (pratica ripresa poi da Jimi Hendrix).
Era solito devastare le camere degli hotel, le abitazioni degli amici e spesso anche casa sua, gettando i mobili fuori dalle finestre. Questi atti distruttivi era spessi commesso sotto il pesante uso di droga e alcol, oltre che per un desiderio molto marcato di esibizionismo e auto-celebrazione.
La morte
Il 7 settembre 1978 fu l’anno fatidico della sua morte. L’ultimo concerto con gli Who risaliva al 25 maggio 1978 (se sei curioso di quello che successe in quel concerto, leggi qui). Aveva trascorso una piacevole notte insieme a Paul McCartney e consorte. Si era fatto tardi e Keith decise di tornare a casa con la fidanzata.
Il Nostro prese però una abnorme quantità di pastiglie di clometiazolo, un farmaco ipnotico usato per combattere alcolismo e tossicodipendenza e che può portare a insufficienze polmonari. Non si accorse subito del danno fatto e mentre stava guardando il film L’abominevole dottor Phibes gli venne fame. La sua ragazza andò in cucina a cucinargli una bistecca e nel sonno Keith Moon morì, a soli 32 anni.