Nella cultura di massa non è messo in gran risalto ma in realtà Jon Lord ha contribuito a dare tanto per il mondo della musica e del rock. Vediamo insieme perché.
L’importanza di Jon Lord nella musica rock
Innanzitutto bisogna tenere presente che Jon Lord oltre ad essere il tastierista dei Deep Purple fu anche il membro fondatore. Suonando le tastiere il suo primo approccio alla musica fu ovviamente con quella classica, imitando compositori come Bach e Mozart.
Successivamente con l’avvento del rock anni ’60, le band inglesi e la contro-cultura hippie Lord fu influenzato tanto da voler fondare un proprio gruppo con cui suonare. Così insieme a Chris Curtis e Nick Simper fondarono quelli che poi, col tempo, divennero i leggendari Deep Purple. Grazie a questo gruppo Jon Lord fu in grado di rivelare il suo stile e la sua bravura. Usava un organo Hammond, cercando di rendere il suo suono molto duro per poter assomigliare ad una chitarra elettrica.
Una sua peculiarità è che al posto di un normale amplificatore per tastiere usava un ampificatore per chitarra cosi da rendere il suo suono unico. Un altro punto cardine dello stile di Lord da apprezzare è che fu in grado di fondere lo stile di suoni classici con quelli hard rock dando quindi vita ad un sound mai sentito fino ad allora. Come se non bastasse sono ammirevoli le sue doti compositive. E’ lui infatti l’autore i molti pezzi storici dei Deep Purple.
Collaborazioni con altri artisti
Per quanto riguarda il suo lavoro da solista, collaborò con molti musicisti famosi. Ricordiamo per esempio quando suonò i sintetizzatori per il secondo progetto solista di David Gilmour, About Face (1984).
Nel 1999 pubblicò un altro lavoro solista, Pictured Within, mentre nel 2003 partecipò a un progetto blues e pubblicò Live at the Basement con Ozzy Osbourne e Uriah Heep Bob Daisley. È morto all’età di 71 anni il 16 luglio 2012 alla London Clinic per un’embolia polmonare dopo una lunga lotta contro il tumore al pancreas di cui soffriva da circa un anno.