Una performance che ha stupito e reso felice i partecipanti del Secret Solstice Festival. Durante l’evento, tenutosi dal 21 al 23 giugno 2019 a Reykjavìk, Islanda, Robert Plant ha suonato l’epico pezzo dei Led Zeppelin Immigrant Song, facendo scatenare i fan dell’estremo nord. Il cantante non eseguiva il brano dal concerto del febbraio del 1996 a Tokyo. La scelta di Plant di rispolverare questo cimelio della musica rock, è stata data dal fatto che la canzone è ispirata proprio da un viaggio che la band aveva fatto in Islanda, the land of ice and snow (la landa del ghiaccio e della neve), nel 1970.
Secret Solstice Festival: Robert Plant canta “Immigrant Song” dopo 23 anni
Come riportato nel libro biografico, scritto da Chris Welch, Dazed and Confused: Led Zeppelin: the Stories Behind Every Song, sono state queste le parole espresse da Robert Plant riguardo l’ispirazione per il testo di Immigrant Song: “Non eravamo altezzosi, eravamo arrivati dalla landa del ghiaccio e della neve. Nel 1970, siamo stati ospiti del Governo islandese per una missione culturale. Eravamo stati invitati a tenere un concerto a Reykjavìk, ma il giorno prima dello show le guardie civili erano in sciopero, e ciò avrebbe portato alla cancellazione dell’evento“, aveva spiegato Plant a Welch. “L’università aveva preparato una sala per concerti solo ed esclusivamente per noi, ed era veramente fenomenale. La risposta dagli studenti è stata straordinaria, e siamo stati davvero bene. Abbiamo scritto Immigrant Song con lo scopo di raccontare quel viaggio, un brano che avrebbe aperto un album del tutto diverso da quelli precedenti“.
Al Secret Solstice Festival in Islanda, Robert Plant e i Sensational Space Shifters hanno eseguito un’esibizione cosmica e a colori blues, suonando classici dei Led Zeppelin come Black Dog, The Lemon Song, Babe I’m Gonna Leave You e un particolare riarrangiamento di Whole Lotta Love, dove alla canzone è stato integrato un pezzo del successo blues di Willie Dixon I Just Want To Make Love To You.
Robert Plant, nel corso degli ultimi vent’anni, ha trascorso il suo tempo esplorando nuovi tipi di sound; dall’Americana (un alternative country, ma più legato alla tradizione), sperimentato con Alison Krauss nel 2007 e con cui ha pure vinto un Grammy, a Carry Fire, il suo undicesimo album da solista del 2017, in cui si possono sentire ritmi che ricordano musiche di altre culture, come un accenno di flamenco.