Neil Percival Young, artista enigmatico e introverso, è uno dei più prestigiosi e influenti cantautori degli anni settanta. Definito da molti il padrino del grunge, nonché personaggio determinate per l’evoluzione di generi come l’alternative rock e l’alternative country. Quello che gli è successo sabato al BottleRock Festival (California) ha dell’incredibile, prima però facciamo un passo indietro.
Neil Young, gli staccano la corrente e lui continua a suonare
Sabato 25 Maggio, nel secondo giorno della settima edizione del festival BottleRock Napa Valley, Neil Young si stava esibendo tranquillamente sul palco. Intorno alle 22:00, però, qualcosa è andato storto: all’improvviso è calato il silenzio. Proprio mentre l’artista canadese, headliner della serata, si stava scatenando sulle note di “Rockin’ In The Free World”, gli è stata tolta la corrente dall’impianto.
Gli organizzatori del festival, che prendono molto sul serio il problema del coprifuoco, avevano stabilito che lo spettacolo sarebbe dovuto finire alle 22 precise. Così, appena un minuto dopo le 22, è calato il silenzio sul palco del BottleRock Festival: gli addetti, per rispettare le leggi vigenti, hanno spento l’intero impianto.
Qual è stata la reazione di Neil Young?
Il rocker canadese non si è fatto certo intimorire dalla cosa, anzi, con molta disinvoltura e naturalezza ha continuato a suonare insieme ai suoi Promise of the Real. Fino alla fine, nonostante non si potesse udire più nemmeno una nota. L’unico suono che si poteva percepire era il brusio e il brontolio della folla perplessa.
In verità Neil Young e i Promise of the Real, gruppo country americano capitanato da Lukas Nelson, sono saliti sul palco verso le 20 e 30, quindi circa 15 minuti dopo il previsto. Questo piccolo ritardi ha reso, quindi, inevitabile il problema del coprifuoco. Non è certo la prima volta che accade un episodio del genere: anche ai The Cure e ai Foo Fighters staccarono la spina dopo che avevano superato il coprifuoco, rispettivamente nel 2014 e 2017.