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David Effelson: “vi racconto di quella volta che Nikki Sixx morì, o quasi”

Lo storico bassista dei Megadeth David Warren Effelson, in una recente intervista rilasciata per “The Metal Voice”, ha raccontato di essere stato presente quando Nikki Sixx dei Mötley Crüe fu dichiarato clinicamente morto per overdose di eroina. Quella notte del 23 Dicembre 1987, tragica ed indimenticabile, Nikki Sixx fu dichiarato morto per alcuni minuti, prima che i medici lo rianimassero.

Il racconto di quella tragica notte del 23 Dicembre 1987

Ero lì quella notte. Steven Adler ed io eravamo amici, ma non conoscevo bene gli altri ragazzi. Nikki ad esempio non l’avevo mai incontrato, forse avevo visto Slash giusto un paio di volte. Eravamo tutti ad una festa,  al Franklink Plaza Hotel a Sycamore e si, io c’ero. Ad un certo punto Nikki e Slash si precipitarono in una stanza. Io provai a farmi dare un po’ di droga da loro, ma dissero che non ne avevano, quindi pensai che anche loro la stessero cercando. Ha raccontato il bassista e cofondatore dei Megadeth, che poi ha aggiunto:

“Questo è quello che è successo nelle prime ore di quella sfortunata serata. Ad un tratto uscirono da quella stanza ed entrarono in quella accanto. Poi non so… dopo circa una ventina di minuti una ragazza corse fuori gridando ‘Oddio, Nikki Sixx è morto!’. Dopo poco arrivano gli elicotteri, le sirene… Successe di tutto quella notte.”

La siringa di adrenalina che salvò la vita a Nikki Sixx

Secondo quanto riferito dai presenti e dallo staff medico Sixx quella sera assunse un colorito violaceo, quasi blu. I medici riuscirono a riportarlo in vita iniettando una buona dose di adrenalina direttamente nel suo cuore che, fortunatamente, riprese a battere.

Il bassista dei Megadeth David Effelson, ricordando lo choc di quella sera, ha continuato la sua storia:

“Grazie a Dio io non c’ero in quella stanza. Quello fu davvero un campanello d’allarme, una sveglia che ci fece riflettere. Ho avuto a che fare con droghe e alcool per più di 10 anni, quando mi sono trasferito a Los Angeles nel 1983 la cocaina era praticamente ovunque. Oggi con la band viaggiamo molto per il mondo e riesco a parlare della dipendenza sia in privato che in pubblico. Sono pronto ad aiutare chiunque ne abbia bisogno, perché so cosa significa.”

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