Ormai l’attesa sta per terminare. I fan di Bob Dylan potranno finalmente vedere il film-documentario sul loro idolo diretto da Martin Scorsese. La pellicola, chiamata Rolling Thunder Revue: Bob Dylan Story sbarcherà su Netflix prossimamente, ma per ora dobbiamo accontentarci del trailer ufficiale. Assieme all’anteprima del film, possiamo vedere uno scorcio delle prime immagini di Rolling Thunder Revue, che ripercorre il tour più ribelle del cantante e le atmosfere americane tra il 1975 e il 1976.
Trailer ufficiale di Rolling Thunder Revue: Bob Dylan Story
Il prossimo 12 Giugno 2019 arriverà sulla piattaforma digitale di Netflix il film-documentario di Martin Scorsese sul tour live del 1975 di Bob Dylan. Nel frattempo, in attesa che esca la pellicola sul musicista di Duluth, è stato diffuso il trailer ufficiale di Rolling Thunder Revue con un’anteprima di alcune scene e spezzoni di interviste. In contemporanea sul portale streaming, il film uscirà anche in alcuni cinema selezionati degli Stati Uniti. Secondo le prime dichiarazioni, il lavoro di Scorsese vuole fotografare “lo spirito tormentato dell’America del 1975 e la musica gioiosa che Dylan ha suonato durante l’autunno di quell’anno”.
Metà della pellicola è stata concepita direttamente da Martin Scorsese e promette al pubblico un’esperienza unica sulla carriera e il genio di Bob Dylan. Rolling Thunder Revue offrirà agli amanti della musica e ai fan del musicista uno sguardo privilegiato sulla sua vita e la sua ideologia. Tutti i brani di Dylan inclusi nella pellicola, inoltre saranno pubblicati in un cofanetto speciale chiamato Rolling Thunder Revue: The 1975 Live Recordings – in uscita il prossimo 7 Giugno 2019. 148 tracce, 14 CD e tutti e cinque i set suonati da Bob Dylan in quel tour.
Bob Dylan e il tour del 1975
Cosa succede nel 1975 di così significativo da meritare l’attenzione di un regista premio Oscar? Così importante da incentrare un film-documentario solo su questo? Bob Dylan decide di partire per un tour negli Stati Uniti a cavallo tra il 1975 e i primi mesi dell’anno successivo. Si mette alla testa di una carovana itinerante, composta da un gruppo di musicisti rock, attraverso gli States. Gli artisti viaggiano su carri in stile burlesque, in un’atmosfera di allegria e giovialità. Bob Dylan sale sul palco con grandi cappelli, collane di fiori e il volto dipinto di bianco alla stregua dei clown di un circo migrante.
Il tour più ribelle del musicista, così viene definito. L’intenzione iniziale è quella di suonare negli stadi, ma Dylan si rifiuta categoricamente e sceglie solo locali piccoli. Anche dalle prime immagini e clip del trailer si capisce che, dal punto strettamente musicale, il tour fu un disastro. L’affollamento dei musicisti rendeva di fatto impossibile esibirsi in modo adeguato. Ma la bellezza e l’emozione suscitate della musica non si possono misurare in base al profitto. “Vivere non significa trovare te stesso…o trovare qualsiasi cosa. Significa creare te stesso” conclude alla fine del trailer Bob Dylan, sulle note di Knocking on Heavens Door.