Il mondo della musica è pieno di piccoli segnali che non sempre riusciamo a percepire. Riferimenti a fatti accaduti o a persone esistite non sempre facili da cogliere. Ecco qui 3 segreti nelle canzoni dei Metallica.
Segreti nelle canzoni dei Metallica: La storia raccontata in Master of Puppets
Capolavoro assoluto dall’inizio alla fine, l’album del 1986 Master of Puppets condusse una crociata metal domination prima nella Bay Area di San Francisco, e poi in tutto il mondo. Esso contiene inni potentissimi come Welcome Home (Sanitarium), Battery e, ovviamente, il pezzo che il titolo all’album.
Una prova schiacciante dell’assoluta epicità musicale di Master of Puppets, è la genialità in cui musica e parole si abbinano. Ad esempio, la sopracitata Welcome Home (Sanitarium), è una traccia che solletica il concetto di pazzia e degli istituti di igiene mentale ispirati dal romanzo di Ken Kesey Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo. Il modo in cui il ritmo costruisce e varia imprevedibilmente da un suono pesante a uno più leggero, descrive alla perfezione l’irrequietezza e l’incalcolabile natura umana di una mente malata.
Disposable Heroes, con il suo testo di opposizione alla guerra, contiene percussioni come volte a demolire ogni cosa che, a momenti alternati, assomigliano sia al suono dei tamburi suonati all’inizio delle battaglie, sia agli implacabili e rumorosi colpi delle mitragliatrici. Battery invece, si riferisce al pericolo degli improvvisi scatti d’ira cominciando con dei tranquilli passaggi acustici, per poi trasformarsi uno dei più potenti riff di chitarra di tutti gli album dei Metallica.
Segreti nelle canzoni dei Metallica: la chitarra di “Nothing Else Matters non è quella di Kirk Hammett
Al di fuori di (Anesthesia) Pulling Teeth, Nothing Else Matters è l’unica canzone dei Metallica in cui non è coinvolto il loro storico ed eminente chitarrista Kirk Hammett. Al suo posto, è James Hetfield a condurre sia il ritmo che la chitarra nella versione in studio pubblicata in The Black Album del 1991. Questo nonostante sia comunque Hammett a dominare il palco suonando il pezzo in tutti i live.
La ragione per cui Kirk Hammett non suona il brano contenuto nell’album, è che inizialmente esso venne scritto da James Hetfield come lettera d’amore per la sua fidanzata di allora. L’iconica introduzione fu semplicemente il primo pensiero che ebbe un giorno, mentre era al telefono con la sua amata.
Inizialmente Hetfield volle tenere la canzone per lui, quindi escluderla da The Black Album. E fu così fino a quando Lars Ulrich riuscì in seguito a convincerlo ad usare la traccia per l’album. A causa della velocità in cui dovettero registrare Nothing Else Matters, Hetfiled non ebbe il tempo per insegnare a Kirk Hammett come suonarla, e quindi lo fece lui.
Segreti nelle canzoni dei Metallica: Perché si chiama “Murder One”?
Se né il testo, né il video musicale vi hanno dato alcun indizio, Murder One, la penultima traccia di Hardwired… to Self-Destruct del 2016, è una canzone dedicata al compianto frontman dei Motörhead Lemmy Kilmister, scomparso tragicamente il 28 dicembre 2015 a 70 anni.
Con i suoi innumerevoli riferimenti a iron horses e ace high, il tributo a Kilmister dovrebbe essere abbastanza evidente. Tuttavia, a coloro che non conoscevano bene i Motörhead, questi dettagli potrebbero essere sfuggiti. La decisione vista nel video musicale, interamente stilizzato, di mostrare il titolo della canzone sugli amplificatori di Lemmy Kilmister, non venne presa a caso. Le due parole Murder One, scritte in colore oro, vengono messe fieramente davanti a uno degli amplificatori preferiti del protagonista. Inoltre, sono presenti degli armadietti sui raffigurano le scritte Killer, No Remorse e, prima di esse, Hammer.