La biopic mania sembra non arrestarsi. Dopo l’annuncio dell’uscita di Rolling Thunder Revue, basato sulla vita di Bob Dylan e diretto niente di meno che dal maestro Martin Scorsese, Netflix è pronta a presentare al mondo intero il film su Robert Johnson: Devil at the Crossroads.
La pellicola, dalla durata di 48 minuti, è incentrata sulla vita del leggendario bluesman, considerato il fondatore del sinistro club 27 data la sua prematura scomparsa proprio a quell’età. Robert Johnson, al momento della sua morte avvenuta nel lontano 1938, lasciò in eredità una trentina di canzoni e parecchie leggende a lui riguardanti, soprattutto quella secondo cui Johnson avrebbe venduto la sua anima al diavolo. Il biopic prende spunto dal documentario del 1991 di John Hammond Jr. e sarà disponibile su Netflix a partire dal 26 aprile 2019.
Il film su Robert Johnson: La storia del miglior bluesman di tutti i tempi
Il musicista morì a soli 27 anni il 16 agosto del 1938. Le cause della morte non sono del tutto certe, ma i sospetti ricadono tuttora su un avvelenamento da parte di terzi.
La leggenda metropolitana su Robert Johnson
Come accennato nel paragrafo sul biopic, durante gli anni della sua carriera, la gente credeva che il bluesman avesse venduto l’anima al diavolo. Infatti, nessuno riusciva a spiegarsi come Robert Johnson fosse riuscito a diventare un eccellente musicista in così poco tempo, e come fosse riuscito a fare la storia del blues pur rimanendo molto spesso nell’ombra. Secondo queste dicerie, che diventarono una vera e propria leggenda metropolitana, Johnson avrebbe ricorso a pratiche voodoo per ottenere il suo successo. E questo portò spesso il popolo a credere che l’artista avesse fatto un patto col diavolo.