Nonostante il loro ultimo tour risalga a 25 anni fa, la loro musica è impossibile da dimenticare. Il seguito dei Pink Floyd sembra non arrestarsi, infatti i principali scrittori delle loro canzoni, Roger Waters e David Gilmour, suonano ancora alcuni pezzi dell’ex gruppo ai loro concerti da solisti, e lo fanno anche insieme alle band tributo, come gli Australian Pink Floyd e i Brit Floyd.
Se si assiste a uno di questi concerti tributi però, si potrà notare una cosa: non si sentirà quasi nessuna canzone dell’album dei Pink Floyd, datato 1973, The Dark Side of the Moon. Questo perché il batterista originale della Band, Nick Mason, formò un gruppo che chiamò Nick Mason’s a Saucerful of Secrets, nome preso dall’omonimo album del 1968.
Nick Mason parla del seguito dei Pink Floyd
“Basta aspettare non più di 15 minuti prima che esca un’altra versione di un grande successo, che sia dei Brit Floyd, degli Australian Pink Floyd, di Roger Waters o di David Gilmour. L’ultimo dei miei desideri è quello di entrare in competizione con loro per vedere chi suona di più Comfortably Numb come l’originale“, confessò Nick Mason durante una telefonata al Post, prima di un concerto dei Nick Mason’s a Saucerful of Secrets a Houston, in Texas. “Vogliamo suonare liberamente, senza dover copiare tutto ciò che faceva David cinquant’anni fa“.
La band di Nick Mason compone i suoi pezzi su vecchio materiale dei Pink Floyd, dall’album di debutto del 1967 The Piper at the Gates of Dawn, a Obscured by Clouds del 1972. Il risultato è un tipo di musica sperimentale e underground, ciò che potrebbe portare la band verso la strada del successo. “Riconnettermi col vecchio materiale è stata un’esperienza davvero molto piacevole“, confessò Mason. “È quasi come tornare indietro nel tempo, ed è una sensazione stupenda. Mi ricorda di tutti i bei momenti passati a suonare con i Pink Floyd“.
Per continuare il seguito dei Pink Floyd, ad unirsi al gruppo dell’ex batterista furono: Gary Kemp, chitarrista degli Spandau Ballett; il bassista Guy Pratt, che andò in tour sia con i Pink Floyd che con la band di David Gilmour, il chitarrista Lee Harris e il tastierista Dom Beken.
Nick Mason si divertì parecchio ad esibirsi in posti non esageratamente grandi; cosa che non faceva da prima dell’apice dei Pink Floyd. “Il piacere di suonare col tuo gruppo, su un palco dalle dimensioni ridotte, è quello di poter guardare negli occhi e relazionarti con gli altri musicisti. Mentre durante i concerti con i Pink Floyd, dove i palchi erano enormi, tutto ciò non era possibile“, concluse Nick Mason.