Alcune canzoni sono destinate a durare per sempre, a sopravvivere persino a chi le ha create o cantate. Quando Kurt Cobain scrisse Smells Like Teen Spirit nessuno si sarebbe immaginato l’enorme successo che di lì a poco avrebbe sommerso i Nirvana. Una band apprezzata inizialmente solo negli ambienti di nicchia grazie a Bleach, disco preludio di un epico ingresso nel mondo della musica. Smells Like Teen Spirit sarebbe diventata il manifesto di un’epoca, l’inno generazionale di tutti quei ragazzi che si riconoscevano nell’estetica, nella musica e nella visione di Kurt Cobain. Ma sarebbe diventata anche, contro qualsiasi intenzione del suo creatore, uno dei primi prodotti commerciali di successo, una vera hit, a volte distorta a volte incompresa.
Kurt Cobain e i Nirvana eseguono live Smells Like Teen Spirit
A posteriori Smells Like Teen Spirit è forse diventata tutto ciò che Kurt Cobain avrebbe odiato. L’inno condiviso di un’intera generazione che attinse a piene mani da quella rabbia e quella frustrazione. Uno dei primi successi commerciali e discografici, che innescò il suo successo sulla forza propulsiva del pubblico. Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl furono i primi ad essere travolti da una fama che forse nemmeno si aspettavano. Quando, il 17 Aprile 1991, i Nirvana eseguirono per la prima volta live Smells Like Teen Spirit all’OK Hotel di Seattle, avvenne una svolta.
Guardando tutto in retrospettiva, quel live segnò l’ingresso trionfale dei Nirvana nel firmamento musicale. Quel pezzo rivoluzionò il mondo dell’arte dal punto di vista estetico, musicale, ideologico. Ma di certo era tutto tranne che una hit. La band registrò in un fienile nei pressi di Tacoma, nello stato di Washington: l’incisione era un disastro. Nessuno si aspettava che quel brano underground, scritto da un giovane tormentato ma semplice, avrebbe distorto e stravolto il mondo della musica all’improvviso. Kurt Cobain voleva urlare contro la commercializzazione della cultura giovanile. Ma ironicamente Smells Like Teen Spirit, “la canzone pop definitiva” divenne il manifesto di una generazione che la distorse e non la comprese. Questo Cobain lo sapeva e nell’MTV Unplugged, l’esibizione più intima della sua carriera, non eseguì nemmeno una hit.
Smells Like Teen Spirit: alcune curiosità sul successo dei Nirvana
Smells Like Teen Spirit è una di quelle canzoni che cambiano il mondo, a partire dalla musica fino al modo di vedere le cose. Quando Kurt Cobain la scrisse, poco prima di registrare Nevermind, nessuno si aspettava un tale successo. Una vera svolta epocale, innescata da quello che sarebbe stato accolto come l’inno di una generazione di giovani frustrati e delusi. Ad oggi Smells Like Teen Spirit è conosciuta da chiunque – amante della musica o no – e forse ha preso una strada diversa da quella che Cobain aveva immaginato.
A partire dal titolo, forse non tutti sanno che deve la sua origine ad una marca di deodoranti per ragazze e ad una scritta sul muro. Dopo aver passato una giornata a bere assieme, il leader dei Nirvana tornò in motel – ad Olympia – con l’allora frontman delle Bikini Kill, Kathleen Hanna. La giovane scrisse sul muro Kurt Smells Like Teen Spirit, essendo quel deodorante la marca che usava la ragazza di Cobain, Toby Vail. Ma Kurt fraintese e vide in quel Teen Spirit un’istigazione anarchica, uno slogan ribelle e anticonformista. Un ruolo fondamentale nella diffusione e nel successo di Smells Like Teen Spirit lo ebbe anche il video, girato da un filmaker alle prime armi: Samuel Bayer. Il risultato finale inizialmente non piacque a Cobain che, frustrato all’idea di mimare l’assolo, strillava e contorceva il volto davanti alla camera. Inoltre chiese di avere delle cheerleader sovrappeso e poco attraenti: richiesta che gli fu bocciata dalla produzione. Il video richiese un lavoro di dodici ore e alla fine i Nirvana andarono da Bayer chiedendogli “possiamo distrugger il set?”.
La critica che ha provato ad analizzare il brano e chiunque abbia tentato – allora e adesso – di trovare un significato a Smells Like Teen Spirit non hanno mai inquadrato del tutto il punto. Un manifesto generazionale, un inno rabbioso e frustrato di un’epoca di disadattati sociali, di emarginati ghettizzati che urlano la propria ribellione. Cobain non ha mai voluto spiegarne il senso – ammesso e non concesso che avesse un senso perfettamente inquadrabile – ma dichiarò: “Non ho risposte per nessuno. E non voglio essere un cazzo di portavoce”. Krist Novoselic dirà poi: “Kurt non sopportava il mainstream. E’ questo l’argomento di Smells Like Teen Spirit: la mentalità conformista delle masse”. Chissà cosa penserebbe ora il leader dei Nirvana del suo grande successo.