Il 5 aprile di 25 anni fa, il mondo perse il pioniere del grunge Kurt Cobain. Ricordato come uno dei più iconici e influenti cantanti rock nella storia della musica alternativa, l’ex frontman dei Nirvana si tolse la vita all’età di 27 anni con un colpo di fucile in testa.
Gli ultimi giorni di vita di Kurt Cobain
Negli ultimi anni della sua vita, Cobain affrontò una forte dipendenza da eroina, depressione e problemi cronici di salute. La sua continua battaglia nel gestire la fama e la pressione che da essa derivava, alla fine lo portò alla morte. Questo nonostante un tentativo da parte della moglie Courtney Love e dei suoi amici di far entrare il cantante in un programma di riabilitazione il 30 marzo del 1994 all’Exodus Recovery Centre di Los Angeles. Cobain nella struttura ci passò una notte, poi scavalcò la recinzione di quasi due metri, prese un taxi per l’aeroporto e tornò a Seattle.
Seppure avesse assunto l’investigatore privato Tom Grant, Courtney Love, nei giorni successivi, non riuscì a rintracciare suo marito, o eventualmente, il suo corpo. Il cadavere del cantante venne trovato tre giorni dopo la sua morte da Gary Smith, l’elettricista.
10 aprile 1994: il funerale di Kurt Cobain
I giorni seguenti il suo ritrovamento videro migliaia di fan in lutto raggruppati per le strade di Seattle. Il 10 aprile venne tenuta una veglia pubblica al parco centrale di Seattle. Al funerale era presente Dave Grohl, suo ex compagno di band, che espresse tutto il suo dolore per la scomparsa dell’amico: “È probabilmente la cosa peggiore che mi sia mai successa“, e aggiunse: “Mi ricordo il giorno dopo, in cui mi svegliai col cuore spezzato per la sua dipartita, e mi sentii come se io mi dovessi svegliare oggi, vivere la mia giornata, quando lui invece le giornate da vivere le aveva terminate“.
Il funerale di Kurt Cobain fu un evento emozionante, in cui fan, amici e familiari si strinsero in lacrime per celebrare la vita dell’ex frontman dei Nirvana. A un certo punto, durante la cerimonia, Courtney Love salì sul palco e decise di leggere alcune parti della commovente e straziante lettera di suicidio lasciata dal marito.
Nella sua lunga missiva, scritta a mano, Cobain scelse di non indirizzare il suo messaggio alla moglie o alla figlia, ma di riferirlo all’amico immaginario della sua infanzia Boddha. Nonostante la lettera non sia facile da seguire, il suo amore per il rock traspare parola per parola. Citò Neil Young: “Meglio bruciare che scomparire“.