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Plagi nel rock: tutti i casi più celebri nella storia della musica

I casi di plagio non sono rari nel mondo della musica. Tra melodie riprese, vere e proprie parti che sono state copiate e incollate in un’altra canzone o casi in cui talvolta si può immaginare di cogliere una copia che non corrisponde a realtà, di plagi nel rock ne sono esistiti e ne esistono tantissime; alcuni dei quali vedono processi ancora aperti, o sentenze pronte a essere smentite. Insomma, vogliamo rinfrescarvi la memoria con quelli che sono i più celebri ed eclatanti plagi nel rock della storia della musica.

Stairway to Heaven e la sentenza ancora aperta

Il più celebre ed eclatante dei casi di plagi nel rock potrebbe essere rappresentato da Stairway to Heaven. Lungi da noi il dare il responso definitivo, la sentenza riguardante le accuse di plagio nel celebre brano della band britannica si è riaperta alla fine del 2018.

L’accusa di plagio è stata presentata dagli eredi di Randy California, chitarrista degli Spirit, e oggetto del plagio sarebbe stata la canzone Taurus, in particolar modo nel suo arpeggio iniziale. Se per mancanza di elementi l’accusa era caduta nel 2016, per i vizi di forma riscontrati, a partire dal 28 settembre, il processo è stato riaperto.

My Sweet Lord di George Harrison

Fu la prima canzone realizzata da un membro dei Beatles a finire nella Billboard. Nonostante ciò My Sweet Lord di George Harrison non ebbe la fortuna che ci si aspetta, a causa dei guai legali che la interessarono. Harrison ammise di essersi ispirato a Oh Happy Day, brano non coperto da diritto d’autore, ma l’accusa che gli era mossa riguardava un altro brano: He’s So Fine, canzone delle Chiffons datata 1961.

Il processo per plagio andò avanti fino al 1998, quando le Chiffons ottennero 600mila dollari per quello che fu definito “plagio inconscio”. 

Boulevard of Broken Dreams dei Green Day

Non si tratta di un vero e proprio plagio, ma solo un’accusa mossa da Noel Gallagher ai Green Day, che – almeno fino ad ora – non è stata seguita da una causa. Il celebre dei due fratelli degli Oasis ha accusato la formazione statunitense, essendo sicuro del fatto che la band punk abbia plagiato Wonderwall degli Oasis.

Boulevard of Broken Dreams dei Green Day, insomma, altro non sarebbe che un plagio: “Avrebbero almeno potuto avere la decenza di aspettare che morissi prima di rubarmi una canzone. – ha affermato Noel a tal proposito – Io perlomeno riservo questa accortezza ai colleghi che decido di depredare”.

Ice Ice Baby di Vanilla Ice

E’ il più assurdo ed eclatante dei casi di plagi nel rock. Non tanto perchè ci sia un elemento che differenzia il plagio di Ice Ice Baby di Vanilla Ice, ma perchè il rapper – così come da pratica diffusa nel mondo del genere, si pensi a Sing for The Moment di Eminem, ad esempio – poteva tranquillamente chiedere la campionatura del pezzo.

Oggetto del plagio è stato il celebre brano Under Pressure di Queen e David Bowie, di cui è stato ripreso – senza alcuna modifica, se non una nota in più – il giro di basso, compresi gli accordi di pianoforte, che introducono Under Pressure. Queen e David Bowie vinsero, naturalmente, la causa, ma il brano di Vanilla Ice era già diventato hit.

Shakemaker degli Oasis

Rispetto a prima le parti si invertono, e sono gli Oasis ad essere stati accusati di aver plagiato un brano. In particolar modo – secondo l’accusa dei New Seekers – la formazione dei due fratelli Gallagher avrebbe copiato I’d Like To Teach the World to Sing, canzone divenuta celebre per essere stata jingle in una pubblicità della Coca-Cola. L’accusa a Shakemaker degli Oasis è stata seguita da una causa che i New Seekers hanno vinto, ottenendo 500mila dollari.

Will You Be There di Micheal Jackson

E’, tra i plagi nel rock, il caso che più riesce a strappare un sorriso. Non tanto perchè le accuse siano o meno assurde, ma perchè mettono sullo stesso piano Micheal Jackson e Albano Carrisi, che ha accusato il primo di aver plagiato la sua I cigni di Balaka.

Il processo, iniziato nel 1992, ha portato Micheal Jackson in Italia nel 1997. Secondo il resoconto che fu fatto da La Repubblica, il cantante pop più famoso di sempre si riferì ad Albano etichettandolo addirittura come maestro. 

Come As You Are dei Nirvana

Uno dei casi che più suscitò polemica nel mondo del rock è stato quello di Come As You Are dei Nirvana. Il brano della band grunge copiò – nel riff – la canzone Eighties della rock band inglese Killing Joke. La formazione rinunciò a qualsiasi azione legale dopo la morte di Kurt Cobain.  

Viva la Vida dei Coldplay

E’ una delle canzoni più famose dei Coldplay, che proiettò la band verso un panorama musicale del tutto nuovo rispetto a quello delle origini. Viva la Vida fu però oggetto di accuse da parte di Joe Satriani, che rivide – nel ritornello del celebre brano – quello di If I Could Fly. Le due parti trovarono un accordo, ma non finì certamente lì.

Il cantante Yusuf Islam (Cat Stevens) disse che entrambe le canzoni avevano plagiato Forever Suite, datata 1973. E come se non bastasse alle due accuse se ne aggiunse una terza, forzatissima, secondo la quale tutte le canzoni erano riprese da una composizione settecentesca di Pergolesi: Se tu m’ami.

Dani California dei Red Hot Chili Peppers

Penultimo tra i plagi nel rock che andiamo ad analizzare in quest’articolo è quello di Dani California dei Red Hot Chili Peppers, che però non fu seguito da alcuna causa né polemica.

Ad accorgersi della somiglianza tra il brano della band statunitense e Mary Jane’s Last Dance furono due conduttori radiofonici americani, ma Tom Petty – autore del brano in questione – affermò che non ci sarebbero stati problemi, anche perchè molte canzoni nel mondo del rock si assomigliano.

Surfin’ USA dei Beach Boys

Uno dei primi casi di plagi nel rock è rappresentato da Surfin’ USA dei Beach Boys. Il caso non si risolse mai in processo perchè il manager della band – padre di Brian Wilson, leader dei Beach Boys – decise, a partire dal 1968, di cedere tutti i crediti del brano a Chuck Berry. Il brano doveva essere un omaggio allo stesso, nelle intenzioni della band, ma il tributo non venne apprezzato da Berry, dato il plagio della sua Sweet Little Sixteen. 

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