Il primo vero leader degli AC/DC
Intorno alla sua figura sono state dette tante cose, e in molti hanno dato il via a grandi dibattiti. C’è chi lo considera un artista fuori dal normale e, di conseguenza, pensa a quella prima fase degli AC/DC come un qualcosa di irripetibile. Chi, invece, fa i conti con i numeri e si rende conto del fatto che i più grandi successi per la rock ‘n’ roll band australiana sono arrivati proprio senza di lui. Ma di una cosa si deve essere certi: Bon Scott è stato il primo vero leader degli AC/DC.
Le sue qualità, il suo talento e le sue grandi capacità non possono essere negate, così come lo straordinario periodo della band australiana in cui proprio . La sua tragica morte, nel 1980, segnò uno spartiacque nella storia della band e della musica in generale.
Quella volta in cui Bon Scott rischiò di essere licenziato dagli AC/DC
Eppure, la carriera negli AC/DC non è sempre stata un qualcosa di glorioso per Bon Scott. Il primo grande leader della band australiana ha sempre avuto problemi, anche nelle formazioni in cui ha militato, a causa della droga. E fu proprio la droga a causare anche problemi all’interno della hard rock band, da cui rischiava di essere licenziato.
Come è stato dichiarato da Mark Evans, ex bassista degli AC/DC, c’è stato un momento in cui il primo grande leader della band rischiò di essere licenziato dalla formazione. All’interno di “Gli Young: i fratelli che costruirono gli AC/DC” è stato raccontato un aneddoto che riguarda lo scozzese naturalizzato australiano, a dimostrazione del fatto che la sua figura non è sempre stata così insostituibile come si potrebbe credere.
Il rischio di licenziamento ci fu cinque anni prima della sua tragica morte, nel 1975. Bon Scott ebbe un’overdose di eroina, che aveva rischiato di portarlo alla morte. Al di là della preoccupazione e della negatività della cosa, il fatto puntò a compromettere l’affidabilità del frontman. “Non trapelò nulla al di fuori. Se ne parlò solo nel gruppo: le cose non sembravano mettersi bene per Bon. Si vociferava già di un altro cantante, ma non si arrivò mai a quel punto“, ha dichiarato Evans all’interno del libro.
Insomma, il leader fu graziato a causa del suo immenso talento, che al tempo era considerato un qualcosa di unico e a cui gli AC/DC non potevano certamente rinunciare.