Kurt Cobain a Roma, tre momenti fondamentali della sua carriera
Sono stati tre i momenti in cui ci fu Kurt Cobain a Roma. Tutti e tre sono stati momenti fondamentali della sua carriera, così come della carriera dei Nirvana. Il primo concerto c’è stato nel 1989, ed è stato accompagnato dalle tante contestazioni che si pensava potessero portare allo scioglimento della band; il secondo due anni dopo, nel 1991: ma allora tutto era cambiato, i Nirvana erano celebri in tutto il mondo. Il terzo nel 1994: sono gli ultimi momenti di vita di Kurt Cobain, che si toglierà la vita nel 5 aprile dello stesso anno. Vogliamo raccontarveli tutti all’interno di quest’articolo.
Il primo concerto e l’ipotesi di scioglimento
Era il 27 novembre del 1989 quando ci fu il primo concerto di Kurt Cobain a Roma. I Nirvana avevano pubblicato il primo album in studio – Bleach – che li aveva portati al successo a Seattle; tuttavia, il grande successo era legato soltanto alla patria, e la band sembrava essere una delle tante formazioni americane degne di poca considerazione. L’esibizione avvenne al Piper di Roma, dove la formazione ottenne una data non senza problemi.
E i problemi ci furono anche durante l’esibizione: l’incompatibilità tra band e pubblico romano era palese, e portò il leader dei Nirvana a spaccare la chitarra per il nervosismo. Successivamente Kurt – lontano anni luce da quello che scelse il suicidio cinque anni dopo – salì in cima agli amplificatori, minacciando di buttarsi giù. “Devi morire”, fu la risposta del pubblico romano. Kurt Cobain decise che quella sera sarebbe stata l’ultima per la band, ma era soltanto l’inizio del grande successo.
Il secondo concerto e il successo di Nevermind
Il secondo concerto di Kurt Cobain a Roma ci fu in un clima completamente diverso. L’esibizione ci fu al teatro Castello di Roma, molto vicino a San Pietro. Una data completamente diversa – quella del 19 novembre del 1991 – e paradossalmente meno degna di nota rispetto alla prima e alla terza.
La band aveva raggiunto il successo con la Geffen Records, l’etichetta che aveva pubblicato il secondo album in studio della band. Nevermind era stato un capolavoro mondiale, che vendeva 350mila copie a settimana, e al teatro ci fu tutto esaurito.
Il terzo concerto e il presagio di suicidio
E ancora una volta fu clima differente e epoca diversa; il terzo concerto di Kurt Cobain a Roma fu un vero e proprio successo, ma ormai la laconicità del cantante domina su qualsiasi altra cosa. L’ultima data fu il 22 febbraio del 1994, poco meno di due mesi prima dal suicidio.
Qualche settimana successiva il solo Kurt tornò a Roma con sua moglie: “Mi ha portato delle rose, un pezzo di Colosseo, perchè sapeva che io amo la storia romana”, disse Courtney Love, che con Kurt e la piccola Frances passò un po’ di tempo nella capitale. Ma ci fu proprio a Roma il primo tentativo di suicidio del leader dei Nirvana: era il 4 marzo 1994 quando Courtney Love scoprì suo marito privo di sensi, per overdose di psicofarmaci.