Quando venne pubblicato Californication?
L’8 giugno del 1999, esattamente 19 anni fa, veniva pubblicato Californication. Settimo album in studio della rock band statunitense Red Hot Chili Peppers, rappresenta sicuramente il più grande successo della band. Non solo: l’album segna il ritorno alla chitarra di John Frusciante, nonchè il cambiamento totale del sound della band, dopo la sostituzione di Dave Navarro. Dalla California all’erotismo, dal viaggio alla morte, l’album spazia tra svariati temi. Abbiamo raccolto cinque curiosità sull’album.
Il ruolo di John Frusciante in Californication
E’ risaputo che i Red Hot Chili Peppers più amati sono proprio quelli di John Frusciante. La differenza di suono con e senza il chitarrista è più che evidente in quest’album; Frusciante aveva lasciato la band nel 1992 ed era stato rimpiazzato, dopo più di un anno, da Dave Navarro. Con quest’ultimo le sonorità, di derivanza psichedelica e heavy metal, furono completamente differente (da come si evince in One Hot Minute). La critica stroncò l’album con Navarro e, a causa di divergenze, questo fu rimpiazzato. Fu proprio Flea a richiamare un John Frusciante duramente devastato dalla dipendenza da eroina, con cui i Red Hot ritrovarono il successo.
La stesura dei testi
Come già accennato, i temi dell’album sono diversificati: si parla di morte, di California, di viaggio, ma soprattutto di erotismo, tema che aveva già caratterizzato precedenti lavori della band. L’album fu registrato nelle case dei membri. La maggior parte dei testi derivò dalle idee di Kiedis, che si dimostrò essere più che mai determinante all’interno di Californication. Basti pensare, ad esempio, a brani come Emit Remmus (anagramma di Summertime) che fu ispirato da una relazione di Kiedis con Melanie C delle Spice Girls; oppure Porcelain, invece, fu ispirato da un incontro del cantautore con una giovane madre, che cercava di combattere il suo alcolismo; ed è proprio grazie a Kiedis se la title track è presente all’interno dell’album: la canzone era sul punto di essere scartata, ma lo statunitense forzò affinchè ci fosse. Da semplice scarto a capolavoro, fu questo il destino di Californication. Un testo che non solo è entrato nella mente e nei cuori di migliaia e migliaia di fan, ma che fa anche riflettere: il suo video ufficiale, infatti, è ispirato alla tematica della droga e alla sua dipendenza.
Premi e riconoscimenti
L’album rappresentò certamente un successo per la band, in termini sia numerici sia di classifica. Tantissimi furono i primi posti: Australia, Europa, Finlandia, Italia, Norvegia, Nuova Zelanda, Spagna e Svezia. La posizione massima raggiunta nella Bilboard 200 statunitense, invece, fu la terza. Quanto, invece, ai numeri: più di 15 milioni di copie vendute in tutto il mondo, di cui 6 solo negli Stati Uniti e 4, stando ai dati del 2002, in Europa. Platini in ogni dove: addirittura in Sudafrica, Uruguay, Giappone, Israele, Messico, Cile e tante altre realtà!
Un successo per la critica
L’album ebbe grande successo anche presso la critica. La stessa che aveva stroncato One Hot Minute, adesso lodava tutti i miglioramenti della band nel nuovo album. Era migliorato Kiedis e il suo timbro vocale, che in Californication si fa più preponderante; vennero lodati i testi, per una complessità a cui i Red Hot Chili Peppers non erano mai giunti; venne lodato, nel complesso, l’intero lavoro. Fuori dal coro fu un certo tipo di critica, la cosiddetta purista, che rimproverava alla band l’assenza di funk caratteristico all’interno dell’album. Tutti, comunque, concordarono sul fatto che il John Frusciante di quell’album fosse assolutamente inarrivabile.
I problemi del tour promozionale
Per promuovere l’album, chiaramente, i Red Hot Chili Peppers furono subito impegnati in un tour promozionale. Questo fu macchiato dalla partecipazione della band all’edizione del 1999 del Festival di Woodstock. I Red Hot trovarono, davanti a loro, uno spettacolo indecoroso: incendi e violenza, che Kiedis condannò molto perchè contrari alla pace e all’armonia delle grande Woodstock. In particolare, mentre suonavano Fire di Jimi Hendrix, la violenza si fece indomabile quando alcune donne vennero violentate. Si ripresero ben presto, però, i Red Hot durante il tour di Californication in Europa. La prima tappa fu un concerto gratuito, a Mosca, davanti 200 mila persone.