La notizia, purtroppo confermataci dalle più grandi testate, è di pochi minuti fa: è morta Dolores O’Riordan, famosa per essere stata la cantante, l’autrice e la chitarrista dei Cranberries e per la sua carriera da solista, dal 2003 al 2009.
E’ stata una morte improvvisa, così è stata definita. La quarantaseienne irlandese si trovava a Londra per registrare, anche se i problemi di salute la affligevano da tempo: in estate, infatti, proprio a causa di quelli aveva sospeso il suo tour: tutte le date dal 30 maggio al 30 agosto, infatti, erano state cancellate sotto consiglio dei medici, affinchè potesse seguire le cure ed effettuare una completa e tranquilla guarigione. “Dolores sta facendo grandi progressi, tuttavia non vogliamo mettere a rischio la sua ripresa. Eravamo entusiasti di essere tornati in tour a condividere la nostra musica con i nostri fan, e non vediamo l’ora di tornare sul palco quanto prima”, avevano commentato i membri della band in merito alla decisione di cancellare il tour. La notizia è stata diffusa dalla sua manager, Lindsey Holmes, attraverso una nota che ha riportato per prima la notizia, affermando che la nativa di Limerick si trovava nella capitale inglese per brevi sessioni di registrazioni. Tuttavia, lo stesso agente non ha riportato ulteriori informazioni, limitandosi a sottolineare quanto la notizia sia stata distruttiva per la famiglia della donna, che ha chiesto che la propria privacy sia, in questo momento, rispettata. Si sa che, però, nel mondo della celebrità e dello spettacolo le voci e le notizie si susseguono e rimbalzano ed è per questo che sta iniziando a circolare una voce secondo la quale l’irlandese sarebbe stata trovata morta nella sua camera d’albergo.
Dolores O’Riordan, nata a Limerick e cresciuta a Ballybricken, era la settima di sette fratelli, cresciuti tutti con un’educazione di stampo cattolico. La donna aveva iniziato la sua carriera come ballerina di flamenco, prima di entrare a far parte della band The Cranberries nel 1990, sostituendo il precedente cantante Niall Quinn. Proprio con lei la rock band irlandese ha raggiunto, negli anni novanta, l’apice del proprio successo, con la pubblicazione di tre album: Everybody Else Is Doing It, So Why Can’t We? (del 1993); No Need to Argue (dell’anno successivo, pubblicato nel 1994) e To The Faithful Departed (del 1996).
Tuttavia, nei primi anni del nuovo millennio, nel 2003, Dolores O’Riordan matura l’idea di intraprendere una carriera da solista e così lascia la band, pur non creando eccessivo rimbalzo mediatico e troppo clamore. Sei anni dopo, nel 2009, la stessa O’Riordan annuncia che ci sarà una reunion della formazione, attraverso la quale il gruppo, nel 21 febbraio del 2012, pubblica l’album Roses, sesto album in studio della band pubblicato e distribuito prima in Italia e poi in Irlanda: un discreto successo per le classifiche italiane, dove è permasto per quattordici settimane, debuttando al nono posto anche grazie alla importante promozione derivata dal Festival di Sanremo del 2012. Dolores O’Riordan ha affiancato alcune voci nel panorama musicale italiano, come Zucchero “Sugar” Fornaciari, nell’album Zu & Co del 2004 e Giuliano Sangiorgi (leader dei Negramaro), nel brano Senza Fiato. La sua discografia da solista, invece, comprende due album, entrambi con abbastanza successo in Italia: Are You Listening?; e No Baggage (rispettivamente seconda e sesta le migliori posizioni in classifica).
Il primo album, è stato pubblicato il 4 maggio del 2007 dalla Sequel Records e dalla Sanctuary Records. 12 tracce per un totale di quasi un’ora totale anticipata dal singolo[nextpage title=”pagina 2″]
Ordinary Day, che ha avuto successo non soltanto in Italia, ma anche in Francia e in Regno Unito. Il secondo album in studio, invece, è stato pubblicato il 21 agosto 2009 in Irlanda dalla Cooking Vinyl, anche se nei giorni successivi in tutto il mondo. Estratto da quest’album è, invece, il singolo The Journey. Il secondo disco, rispetto al primo, conteneva sicuramente dei contesti e delle atmosfere più tranquille, quasi più quiete e pacate. In effetti, la stessa Dolores O’Riordan ha affermato quanto il secondo disco meglio riflettesse lei stessa, dopo aver maturato delle nuove concezioni del mondo e delle cose. Se nel primo album, infatti, si era concentrata molto sul tema della famiglia, nel secondo invece il centro della questione è cam
biato, interessando, quasi come in uno spunto autogìbiografico, lei stessa.
Al di là dei numeri, per completezza riportiamo anche il matrimonio con Don Burton, menager dei Duran Duran, interrottosi, dopo vent’anni, nel 2014. Da quel momento in poi erano iniziate le difficoltà personali per la cantante, che secondo molti soffriva di bipolarità e che, il 10 novembre dello stesso anno era stata arrestata nell’aeroporto di Shannon (in Irlanda) per aver aggredito di un hostess e di un poliziotto. Per quanto riguarda la sua anoressia, invece, affermò semplicemente che la sua dieta ormai si riduceva a sigarette e caffè.
Molte e repentine sono state le reazioni social nei confronti della morte della cantante. A partire dalla famiglia che ha commentato come abbiamo precedentemente riportato, ma non solo: «Siamo devastati dalla notizia della sua morta. I nostri pensieri vanno alla famiglia» hanno commentato, su Twitter, i Duran Duran. Ronan Keating ha invece affermato di essere scioccato rispetto alla morte di una bella anima e un talento incredibile. Il presidente della repubblica irlandese, Micheal Higgins, ha, invece, sottolineato quale sia stata l’importanza della cantante da un lato, dell’intera band dei Cranberries dall’altro per quanto riguarda il rock in Irlanda, esprimendo grande tristezza.
Tutto ciò appare certamente riduttivo nel definire una voce, una personalità che, purtroppo, si aggiunge al novero delle celebri scomparse. Una voce indimenticabile, come definisce lo stesso Hozier: “La prima volta che ho sentito la sua voce è stata indimenticabile. Sono scioccato e rattristato dalla notizia della sua morte.” Se ne va una, sicuramente, delle immagini più celebri del rock irlandese, capace di segnare gli anni ’90 non solo dell’Irlanda stessa, ma anche di tutte le altre culture, come quella italiana stessa. E’ innegabile quanto i Cranberries e la bellissima voce di Colores O’Riordan siano stati importanti anche nei contesti, nela cultura musicale dell’Italia degli anni ’90 e dei giorni nostri. C’è stato, addirittura, un momento nella storia in cui i Cranberries sono stati in grado di sfidare la celebrità degli U2, loro connazionali, proprio per l’impatto non solo mediatico ma anche culturale che erano stati in grado di ottenere. Gli anni novanta, in un modo o nell’altro, vedono il loro dominio della scena musicale, e tutto ciò non fa che alimentare il rammarico per la perdita di una cantante, una voce, un’importante personalità che se ne è purtroppo andata troppo presto. E se questo è il cosiddetto blue monday, allora davvero possiamo affermare che si tratta del lunedì più triste.