I Beatles sono stati i primi a intuire la potenza mediatica del videoclip ad accompagnare una canzone: un mezzo efficace, diretto, talvolta il mezzo più essenziale per venire a conoscenza o ricordarsi di una canzone. E così, negli anni sessanta, i britannici – per primi – iniziarono a realizzare dei videoclip promozionali, ed è anche grazie a quelli che hanno ottenuto tutto il successo che certamente meritavano. A dire il vero, il primo video ufficiale che promuovesse una canzone fu realizzato, con la regia di Lasse Hallstrom, dagli ABBA, nel 1974, per il loro brano Waterloo (estratto dall’omonimo album); anche se la tradizione è stata continuata, successivamente, dai Queen con il videoclip di “Bohemian Rhapsody”, uno dei primi della storia.
Oggi realizzare dei video promozionali è all’ordine del giorno, anzi: talvolta sembra essere più importante l’impostazione del video stesso che non della canzone che sta promuovendo: la regia è scelta in modo attento, così come i particolari di scena. Più che di videoclip, si può parlare di veri e propri prodotti quasi cinematografici. Nella storia della musica, però, c’è stato un momento migliore per i video ufficiali: intorno alla fine del secolo scorso (dagli anni ottanta al duemila, per intenderci) le case discografiche si erano così tanto arricchite coi prodotti delle personalità musicali che promuovevano, da realizzare ogni “capriccio” dei propri cantanti: e così sono state spese cifre enormi anche per i videoclip. Un esempio? Il video ufficiale con più budget della storia è quello di “Scream” (di Micheal e Janet Jackson), pagato 7 milioni di dollari. Di seguito, elencheremo la lista dei 5 videoclip rock più pagati nella storia della musica:
5) David Bowie – Ashes to Ashes: all’ultimo posto di questa classifica troviamo “cenere alla cenere”, brano del 1980 contenuto nell’album “Scary Monsters (and Super Creeps)”, celebre non solo per le sue qualità musicali, ma anche e soprattutto per il videoclip, diretto da Bowie stesso e David Mallet, che l’accompagna. Costato 250 mila sterline (circa 280 mila euro), è stato, all’epoca, il videoclip più pagato della storia. Esso mostra, in scene in bianco e nero che si alternano a scene a colori, un David Bowie (vestito da Pierrot) che cammina solitario su una spiaggia. A questa scena susseguono altre, che vedono Bowie sia in tuta spaziale (riferimento a Space Oddity), sia rinchiuso in un manicomio (riferimento, questo, all’interpretazione di sé del cantante). Nel finale del video appare un’anziana signora, che al tempo fu considerata la madre di Bowie. In realtà si trattava di una semplice comparsa.
4) Rolling Stones – Love Is Strong: medaglia di legno per “Love Is Strong”, dei Rolling Stones. Il brano è la traccia di apertura di “Voodoo Lounge” ed è stato pubblicato il 5 luglio 1994. Il videoclip promozionale, girato interamente in bianco e nero, è costato 1 milione di dollari, circa 820 mila euro. Con questo brano, infatti, le cifre diventano altissime per un budget di un video ufficiale. All’interno del video si vedono i membri della band,
ingigantiti, mentre dominano la città (New York, dov’è stato girato) insieme ad altre persone. Il video fu così importante ed efficace da vincere il Grammy Award del 1995 nella categoria “miglior videoclip”.
3) Sisters of Mercy – Dominion/Mother Russia: medaglia di bronzo per la rock band inglese. Per il videoclip di Dominion/Mother Russia è stato speso più di 1 milione di dollari. Il brano è stato rilasciato come singolo estratto dal secondo album in studio degli inglesi, “Floodland”, e nella versione dell’album presenta in gran parte “Dominion” accompagnato da un outro, “Mother Russia”. Eldritch, frontman della band che ha scritto il testo, ha affermato che la canzone si ispira direttamente alla diatriba anti-americana conseguente al disastroso scoppio della centrale nucleare di Chernobyl. L’outro, invece, è un appello all’Occidente a rinunciare a Berlino poichè i sovietici hanno ormai ottenuto il controllo della città. Il brano è stato registrato nel 1987, e nel video ufficiale c’è una continua alternanza di scene in un deserto, nelle quali c’è Eldritch in prima persona che canta vestito di bianco e uomini a cavalo.
2) Guns N’ Roses – November Rain: i primi due brani di questa classifica appartengono al genio musicale dei Guns N’ Roses. Medaglia d’argento per il video di November Rain, il cui budget, uno dei più costosi nella storia della musica (e non solo del rock) è di 1,5 milioni di dollari, circa 1,3 di euro. Nel pezzo, terzo estratto dall’album “Use Your Illusion I”, che dura quasi nove minuti, si affronta la tematica delle difficoltà in una relazione sentimentale, difficoltà riprese all’interno del video, diretto da Andy Morahan. All’interno dello stesso si vede Axl Rose che sposa la sua ragazza di allora, Stephanie Seymour, ma il loro rapporto finirà di lì a poco con la tragica morte di lei. Le scene seguenti, che raffigurano Slash in un deserto, sono state girate sul set del film Disperado, nel Nuovo Messico.
1) Guns N’ Roses – Estranged: gradino più alto del podio ancora una volta per i Guns N’ Roses, che hanno dimostrato di poter spendere cifre esorbitanti per la realizzazione di un videclip. Il video ufficiale di Estranged, infatti, è costato 2,7 milioni di dollari, quasi due milioni e mezzo di euro, ma non è tutto! Secondo il progetto iniziale di Axl Rose, la casa discografica avrebbe dovuto spendere addirittura di più per permettergli di lanciarsi da una portaerei (poi sostituita da una petroliera). Il brano è un singolo del 1994 estratto dall’album Use Your Illusion II, essenzialmente un pezzo d’amore anche se con note e accenti piuttosto tristi. Da molti è legato idealmente a November Rain per le tematiche trattate: in effetti, rappresenta il terzo capitolo di una ideale trilogia contenente anche “Don’t Cry”. All’interno del video più costoso della storia del rock, c’è l’irruzione – in casa di Axl Rose – della polizia. Alla fine del video il frontman della band si lancia nell’oceano, ma viene salvato da un gruppo di delfini. Legato all’oceano è anche Slash, che esce dallo stesso, in una scena memorabile, suonando la sua chitarra. La scena è stata, poi, oggetto di parodia da parte dei Sum 41.
di Bruno Santini (Nefele)