Ogni band spera che l’ultimo concerto della propria carriera, l’ultima esibizione live, sia qualcosa di memorabile. Un evento che i fan ricorderanno con affetto anche dopo lo scioglimento della formazione. Eppure quando i The Doors suonano per l’ultima volta tutti assieme, la serata si rivela un insuccesso clamoroso. Le condizioni di Jim Morrison appaiono chiaramente irrecuperabili e il frontman non riesce a stare sul palco nemmeno per l’intera durata del live. Barcolla, a tratti cade, dimentica le parole dei propri testi. Il concerto alla Waterhouse di New Orleans – nel 1970 – sarà l’ultima volta in cui i Doors suonano con Morrison. Il Re Lucertola verrà trovato morto – a Parigi – il 3 Luglio dell’anno successivo.
Una morte mai chiarita
Il 3 Luglio del 1971 il corpo senza vita di Jim Morrison viene ritrovato nella sua abitazione di Parigi – casa che condivide con la compagna Pamela Susan Courson. Il rapporto del medico legale cita come causa della morte un arresto cardiaco. Le circostanze e la causa precisa della scomparsa del cantante dei Doors non vengono mai chiarite del tutto. La Courson trova infatti il corpo di Morrison riverso nella vasca da bagno ma Max Vasille – il medico – non dispone alcuna autopsia. La notizia della morte del cantante viene data solo il 9 Luglio, dopo una tumulazione frettolosa al cimitero francese di Père-Lachaise. Sebbene il referto ufficiale confermi l’arresto cardiaco sono molte le versioni alternative ipotizzate. E non sono pochi coloro che credono addirittura che Jim Morrison sia ancora vivo. Ad ogni modo – all’alba di quel 3 Luglio 1971 – il Re Lucertola entra di diritto nel Club 27.
La nascita dei Doors
L’infanzia di Jim Morrison sembra abbastanza serena. Sebbene sia un bambino particolare e creativo, ha un’intelligenza superiore alla media e ottimi voti a scuola. Sul finire del liceo qualcosa in lui cambia. Jim diventa cupo, malinconico e si chiude in se stesso. Dopo essere mancato alla consegna dei diplomi i genitori lo mandano dai nonni in Florida – si iscriverà poco dopo alla UCLA, l’Università di cinematografia della California. Proprio durante gli anni di studio conosce Ray Manzarek – futuro tastierista dei Doors. Morrison e Manzarek danno vita al primo nucleo del gruppo. Jim sceglie il nome The Doors – ispirato dalle Porte della Percezione di William Blake. La loro musica psichedelica ed evocativa deve aprire – a chi l’ascolta – l’accesso sull’ignoto. Nel 1966 i The Doors iniziano le proprie esibizioni live e nello stesso anno Jim incontra Pamela Courson. All’anno successivo risale l’album di debutto – uno dei più venduti dell’anno.
La fine di Jim Morrison
La carriera nei Doors tira fuori il meglio e il peggio di Jim Morrison. I primi concerti sono sicuramente un successo. Il cantante emana una carica emotiva trascinante, sensuale, malinconica. Si muove flessuosamente sul palco e la sua voce passa da un bisbiglio ad urli strazianti. Assieme ai Doors sembra destinato ad una carriera brillante e fulminea. Eppure – nel 1970 – la band è costretta a interrompere i propri concerti live a causa delle condizioni di Morrison. Il Re Lucertola non riesce più ad esibirsi. Il live del 12 Novembre 1970 sarà un fallimento eclatante. Jim non si regge in piedi, farfuglia qualcosa – dimenticando le parole delle canzoni – è visibilmente ubriaco. Ray Manzarek dirà che sembrava “avesse già lasciato il palco nonostante fosse ancora in piedi di fronte a noi”.
I Doors – dopo quella seconda tappa del loro tour americano – dicono addio ad una breve ma intensa carriera. Jim Morrison raggiunge la compagna Pamela Courson a Parigi, dove decide di dedicarsi alla poesia e alla scrittura. Visita la città, gira per musei e gallerie, dice di lavorare molto – quando probabilmente continua a bere ancora più smodatamente. Fino alla notte del 2 Luglio 1971 quando si addormenta per l’ultima volta nella sua casa di Parigi e viene ritrovato senza vita la mattina successiva. Il Re Lucertola entra nel Club 27.