Oggi proporremo ai lettori di R3M una classifica particolare, del tutto soggettiva. Stiamo parlando della classifica delle 10 band, secondo noi, più sottovalutate. Ovviamente, per un’eventuale seconda parte dell’articolo, potete proporre tutte quelle che, per voi, meritano di essere incluse!
10) Afterhours: al decimo posto delle band più sottovalutate ci sono gli Afterhours. La presenza di italiani all’interno di questa classifica sarà numerosa. Tante infatti sarebbero state le formazioni che avrebbero meritato molto di più. Iniziamo con quelli che, tra tutti i presenti, hanno probabilmente ottenuto più successo. Dal punto di vista della critica, che ha sempre ben giudicato i lavori dei milanesi. Ma anche dal punto di vista del pubblico. Ovviamente, la band è tra le “sottovalutate”. Perchè una band alternative rock come gli Afterhours, immaginiamo, in contesti differenti avrebbe ottenuto di più. Sarebbe stata tra quelle di più successo in Europa e nel mondo. Sfortunatamente non è stato così.
9) UFO: tra le formazioni più sottovalutate c’è anche quella degli UFO, band hard rock inglese nato nel 1969. Prima dell’abbandono di Schenker, nel 1978, la formazione aveva avuto un discreto successo anche internazionale. Alcuni singoli (come Rock Bottom), infatti, divennero dei veri e propri cavalli di battaglia. Tuttavia, dal 1978 ci fu una progressiva fase di declino mediatico che non corrispondeva certo a mancata qualità. Anzi, tutt’altro.
8) Uriah Heep: la band prende il nome da un personaggio presente in David Copperfield di Charles Dickens. Parliamo di una formazione tra le più sottovalutate, ancora in attività, dopo 49 anni di carriera, e con 36 album in studio all’attivo. La maggior parte di questi è stata praticamente snobbata dalla critica e dal pubblico, e gli Uriah Heep non hanno avuto grande successo. “Se questo gruppo ce la farà io dovrò suicidarmi…” questo fu il giudizio emblematico del Rolling Stone. Punto più alto della carriera ci fu nel 1982, con un discreto successo mediatico.
7) CSI – PGR: la costante, in tutte e due le band citate, è Giovanni Lindo Ferretti. Man mano che si è proseguito con gli anni, l’impatto mediatico per l’emiliano è stato sempre minore. Il fondatore dei CCCP – Fedeli alla linea è considerato il padre del punk italiano, e con la prima formazione ha avuto molto successo. Già più sottovalutata è stata la seconda formazione, quella dei CSI, che ha sfornato dei veri e propri capolavori musicali. Al capolavoro, però, non è stato affiancato il successo.
Alcuni membri dei CSI sono poi confluiti nei PGR. Più che tra le sottovalutate, la terza band di Ferretti andrebbe annoverata tra le band dimenticate. Non tutti sanno che Ferretti è andato oltre CCCP e CSI, anche perchè con la seconda band c’è stata una reunion di recente. Insomma, quella dei Per Grazia Ricevuta non è stata un’avventura fortunata dal punto di vista mediatico.
6) Serafin: parliamo di una band che ha avuto pochissimo seguito, ma dalla qualità veramente eccessa. La rock band londinese dei Serafin è, sicuramente, tra le formazioni più sottovalutate di sempre. Soltanto due album pubblicati, di cui il primo di una qualità eccelsa e poco riscontrabile in moltissimi altri lavori. Lo scarso successo è derivato anche dalla penuria di esibizioni pubbliche. Quando la band si è sciolta, nel 2008, ormai era stata dimenticata da tutti.
5) Tim Buckley: per la critica, il cantautore statunitense, è stato uno dei geni del rock. Se fosse solo per il giudizio critico, non potremmo annoverarlo tra i sottovalutati. Tuttavia, il riscontro mediatico è stato sempre uno dei più difficili per Tim Buckley. Proprio la scarsità di consensi da parte del pubblico lo portò in depressione. Lo statunitense si rifugiò nella droga e abbandonò addirittura l’attività musicale. Proprio la droga l’ha portato alla morte, per overdose.
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4) Banco del Mutuo Soccorso: se il prog rock in Italia esiste lo si deve certamente al Banco. La band, insieme agli Area, alle Orme e alla PFM è l’esempio del progressive rock vero e proprio. Purtroppo, fatta eccezione per la PFM, la maggior parte di queste band è stata, progressivamente, dimenticata. Il Banco del Mutuo Soccorso deve annoversarsi tra le band sottovalutate. I successi maggiori ci furono ad inizio carriera, quando la band vinse alcune manifestazioni musicali dopo scarsi successi mediatici. Il percorso discografico è stato lineare, senza apici nè declini. Ad oggi, la band è poco ricordata dalle nuove generazioni.
3) Noir Desir: sul gradino più basso del posto ci sono i Noir Desir. La band francese fondata, nel 1980, da Bertrand Cantat, è la terza delle band sottovalutate della nostra classifica. Ovviamente, non parliamo di una band mai considerata nella propria carriera. Il successo è stato vistoso a cavallo tra gli anni novanta e duemila. Ma riteniamo che, per la qualità dei prodotti creati, i francesi avrebbero meritato molto di più. Non solo l’album di debutto, non solo Tostaky. L’ultimo album, Des Visages des Figures, rappresenta, a nostro giudizio, un vero e proprio capolavoro. Non solo grande impegno musicale, ma anche sociale. Secondo il nostro giudizio, i Noir Desir avrebbero meritato molto di più.
2) Angels Of Light: medaglia d’argento per gli Angels of Light. La band rappresenta, per Micheal Gira (il fondatore) una parentesi “idilliaca” che ha separato i due lunghi e importanti periodi con gli Swans. I Cigni sono ben più celebri della band folk statunitense nata nel 1998. Di Micheal Gira, ad oggi, si ricorda soltanto della discografia da solista e dei capolavori con gli Swans. I sei album realizzati con gli Angels Of Light non hanno avuto lo stesso successo. Un vero peccato, dal momento che la sonorità innovativa e limpida della band sembra essere stata davvero tra le più sottovalutate negli anni.
1) Lynyrd Skynyrd: gradino più alto del podio per la formazione di Jacksonville. Facciamo eccezione per gli anni d’oro, che vanno dal 1970 al 1970, dove la band arrivò all’apice del successo internazionale. Il percorso dei Lynyrd Skynyrd è stato troppo poco apprezzato, rispetto a quello che sarebbe dovuto essere, negli anni. Certamente non hanno contribuito l’intervallo e lo scioglimento, che hanno portato a un distacco netto con il pubblico. La maggior parte di coloro che avevano apprezzato Sweet Home Alabama, non figurarono più tra gli ascoltatori dei secondi Lynyrd Skynyrd. Per questo, abbiamo deciso di posizionare la band al primo posto tra le dieci più sottovalutate.
di Bruno Santini (Nefele)